Chiediamoci ancora: “Che fine ha fatto Second Life?”

Second LifeInfastidito dall’enorme successo riscosso da quella macchina perditempo che è facebook (300.000 utenti in meno in Italia nell’ultimo bimestre: si iniziano a intravvedere i primi segni di rallentamento), ho ripensato ai tanti fenomeni della rete “esplosi” qualche anno fa e poi scomparsi dalle cronache quotidiane. Il più clamoroso è quello legato al mondo virtuale “Second Life”. Provate oggi a digitare su un qualsiasi motore di ricerca “Che fine ha fatto second life?”. Decine di articoli che riprendono la stessa, identica, domanda. Così mi ci metto anch’io e scrivo le mie considerazioni al riguardo.
Due anni fa non si parlava d’altro: Second Life qui, Second Life la, Second Life ovunque. Importanti aziende compravano terreni e aprivano sedi in Second Life. Qualche Milione di utenti registrati in meno di un anno. Prezzi dei terreni in Linden Dollar (moneta virtuale su Second Life, ma molto reale su questa Terra, quando si tratta di agganciarla alla propria carta di credito) letteralmente alle stelle. Eventi Live trasmessi in esclusiva… Ma soprattutto giornali e TV che non parlava d’altro.
Due anni dopo, Second Life è scomparso dalle cronache. Sparito, volatilizzato. Eppure esiste ancora. Dodici milioni di utenti registrati che, chi più, chi meno, continuano a frequentare il mondo virtuale 3D.
Prima ancora di Second Life era scoppiato il fenomeno “Portali”. Decine di “Portali” aperti. La parola “Portale” era diventata sinonimo stesso di sito internet, tanto che in molti chiedevano “ma tu non hai un portale?”. Erano i tempi della bolla delle dotcom. Ricordo anche gli entusiasmi per la “Realtà Virtuale”, quando tutte le aziende creavano strumenti per la VR, quando nacquero riviste monotematiche sulla VR.
Oggi si parla soprattutto di Facebook (che ha un po’ rotto i maroni, a me perlomeno fa questo effetto), twitter e, fateci caso, dei Blogger! Il mondo dei Blogger! Salta fuori una notizie e “nel mondo dei blogger impazza la polemica”.
Studio Aperto, su Italia 1, cita in continuazione “il mondo dei blogger”, come se si trattasse di una casta organizzata.
Passerà. Passa tutto a questo mondo.

2 Commenti

  1. Dal mio punto di vista di utente di Second Life e dei mondi virtuali in genere, vista la qualità dell’attenzione rivolta dai media a questo fenomeno, mi viene da accogliere con piacere il fatto che non se ne parli, o meglio, che “loro” non ne parlino. Purtroppo la maggior parte di quelli che diffondono informazione attraverso i media ufficiali non si informano realmente attraverso un’esperienza diretta e personale, sono poche le eccezioni come Nicoletti o Gerosa, la tendenza generale (soprattutto purtroppo anche quando si parla di “vita reale”) è di usare fonti “attendibili” come dagospia o altro del genere. Ho maturato una pessima opinione, basata su 3 anni di esperienza diretta di SL e altri simili, in relazione ad articoli, dossier, special e quant’altro la stampa nostrana ha escogitato per cercare di attirare dei lettori, sempre più in calo; sono loro ad essere in via di estinzione, non Second Life… forse i mondi virtuali, come dei blog, cambieranno il nome, cambieranno le facce, ma rappresentano un fenomeno che ha ancora molto da dire; vedo anche nella comunità italiana (in verità molto frammentata) molte persone animate da spirito di sperimentazione e di condivisione della conoscenza, individui che usano il mezzo SL per questi fini, affiancando a questo una sana dose di umanità che li porta ad aprirsi e ad incontrare gli altri …. non la chiusura e la emarginazione che si vorrebbe far credere in certi ambienti od il mero utilizzo commerciale o da placebo sessuale. Dal mio punto di vista insomma, SL è popolata di persone che soprattutto amano “fare” e non parlare di altri che fanno … Scusate la prolissità ma non ne posso più dei giornalisti in via d’estinzione, loro si “vera casta”.

  2. Ti ringrazio per il tuo articolato e autorevole commento.
    Per quanto riguarda i fenomeni artificiosamente creati dai media siamo grossomodo d’accordo. Per il resto (ma credo dipenda dal mio carattere) diffido dal fenomeno “social”. Mi piacciono i blog e i forum a tema. Mi piace intervenire, discutere, condividere. Mi piace scrivere. Ma non perdere tempo. Per questo motivo non ho un profilo su facebook. E non ho neanche voglia di provare.
    Second life va già meglio, ma anche li se uno non ha interesse a “partecipare” alla vita sociale, difficilmente può trovare la cosa utile.

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