Giovinco, a quanto pare, non vuole più tornare alla Juve. In bon’ora, come dicono dalle parti di mia madre.
Giovinco non vuole tornare più alla Juve non perché si sente tradito, o per chissà quale questione di principio. Non vuole tornare alla Juve perché non avrebbe la garanzia del posto da titolare. Non poteva averla prima, non potrà averla in futuro. Stessa sorte capitata ad altri, in passato. A Miccoli, tanto per fare un esempio.
Purtroppo certi giocatori devono rendersi conto da soli di non essere dei fuoriclasse alla Roberto Baggio, alla Del Piero, alla Nedved. Sono semplicemente dei buoni giocatori, ai quali una striminzita convocazione in nazionale non serve a metterli alla stregua dei grandi campioni.
Giovinco è un buon giocatore, che può ambire ad emulare le gesta di un Miccoli o un Di Natale. Gente con i piedi buoni, già nella storia del calcio, ma non nell’olimpo dei grandi. Credere in un Giovinco (potrebbe esplodere e diventare il nuovo Messi, chi lo sa? Con Henry è successo) equivale a puntare i soldi alla roulette. Non sai cosa può uscire. La Juve può permetterselo? Senza dimenticare che ha già avuto due anni di tempo per provare a ritagliarsi un posto da titolare.
Fossi nella Juve, lo lascerei andare senza troppe storie, cercando di incassare il giusto. Da reinvestire su Giuseppe Rossi. Ben altro giocatore…
Archivio mensile:Febbraio 2011
“Spero domani di svegliarmi cessa, così non me la chiedono”
Metto volutamente da parte le ovvie considerazioni politiche, tanto per non aggiungere acqua al minestrone.
Una cosa che mi ha particolarmente colpito dell’intervista a Sara Tommasi, andata in onda ieri sera nel TG di La7, è la facilità con la quale vengono usati in tv termini come “darla”, “scopare”, “figa”… o esprimere concetti inerenti al “vendersi”, drogarsi, venire drogati, prostituirsi.
Intendiamoci, io non mi scandalizzo di niente, ma se fossi un fanatico religioso metterei questa deriva mediatico/pecoreccia tra i segni della fine. Andiamo!, in un tg una laureata alla bocconi che parla di figa come neanche due commilitoni in prolungata astinenza sessuale non s’era mai vista.
Non so voi che ne pensate ma per me ha dello sconvolgente.
Quanto ci rimetteremo a recuperare un po’ di decenza?
Giorgio Meletti – Nel Paese dei Moratti
Ho acquistato questo libro in quanto Sardo, pertanto abituato all’opinione che molti conterranei hanno nei confronti dei Moratti: una famiglia di benefattori. gente che ci da il pane.
Pessimo atteggiamento, questo. Un atteggiamento da sudditi. E così ho deciso di approfondire l’argomento.
Tre sardi sono morti alla Saras. Una morte assurda. C’è stata imperizia? Fretta? Necessità di contenere i costi? O si è trattato di fatalità?
Nel paese dei Moratti racconta l’accaduto con dovizia di particolari. Non mancano le interviste ai familiari, gli amici, ai politici intervenuti, ai sindacalisti. Ma non si parla soltanto di questo. Una forte critica/denuncia viene mossa nei confronti del capitalismo familiare italiano, dove i rapporti di parentela e amicizia, e soprattutto i rapporti di potere, valgono più di qualsiasi regola di mercato. Una riproposizione post moderna del concetto di patrizi e plebei.
Leggetelo, ne vale la pena.
Il Materasso si riprenderebbe lo scudetto perso il 5 maggio…
Ogni riferimento a fatti, cose o persone è puramente casuale. Lo dico a beneficio di chi scandaglia i siti internet pronto a querelare i tifosi delle squadre avversarie e che non possono permettersi una causa legale…
Il noto calciatore Materasso, militante nell’Iper, in risposta ad un esposto della Gioventù, durante la trasmissione Gamberetti Night dice che si sarebbe ripreso lo scudetto perso il 5 maggio di quel famoso anno. Il difensore ha anche aggiunto che nelle quattro o cinque partite precedenti alla sfida contro la Ciociaria c’è stato qualcosa di poco chiaro.
Secondo me qualcosa di poco chiaro c’è stato proprio nella partita contro la Ciociaria, quando i giocatori dell’Iper rinfacciavano agli avversari il fatto di non lasciarli vincere senza problemi. Un solo giocatore della Ciociaria, tale Poldoski, mise in crocie la difesa dell’Iper, segnando una doppietta, senza esultanza da parte dei compagni. Tale impresa, stranamente, ne decretò la scomparsa dal campionato di calcio Italiano.
Siamo sempre nei dintorni della malafede?