Alla fine i falchi tiratori smisero di lanciare bordate a vuoto, e con maggioranza semplice la destra riuscì a far eleggere il Presidente più divisivo della storia della Repubblica, il quale, durante la sua prima conferenza stampa, non rinunciò al solito repertorio.
Tanto per cominciare, tirò subito una mega bordata istituzionale, di quelle che fanno male. In sostanza auspicò, di fronte alle telecamere, che i magistrati continuassero a fare i magistrati e, SOPRATTUTTO, chiedessero scusa per come s’erano comportati in passato. Qualcuno allora gli fece notare che lui era il presidente del CSM, e lui rispose: “Appunto. Andiamo avanti”. I giornalisti si guardarono tra di loro.
La corrispondente di una tv estera gli chiese conto dei suoi trascorsi con le donne. Lui le fece l’occhiolino e l’invitò a cena per approfondire la questione.
Alle domande su immigrazione e integrazione rispose che a lui piacciono le persone abbronzate. Riguardo la questione LGBTQ disse che con le sue televisioni aveva dato un sacco di lavoro a “quelli”, e ripropose la battuta che se anche in lui si nascondesse una personalità femminile, probabilmente era lesbica.
Gli chiesero dei rapporti con la Russia, e perdendo completamente il controllo disse che da quelle parti aveva tanti amici ed era pieno di figa. Il giornalista, esterrefatto, cerco di rimanere sul punto e obiettò che forse dall’altra parte dell’Atlantico avrebbero avuto qualcosa da ridire, al che lui rispose che tanto alla prossima elezione avrebbero eletto il suo amico biondo, aggiunse che con lui andava ugualmente d’accordo e condivideva gli stessi ideali, e soprattutto la passione per la suddetta.
Un cronista gli chiese se pensava di riuscire a ricoprire l’incarico per tutto il settennato, e lui in tutta risposta si diede una bella strizzatina alle parti basse, a favore di telecamere. Poi aggiunse: “E perché non anche gli anni successivi?”
Il giornalista obiettò: “Forse perché ha ottantacinque anni e benché unto dal Signore non può pretendere d’essere immortale…”
Il Presidente a quel punto sogghignò e con estrema calma si slacciò il nodo della cravatta, si sbottonò la camicia, tirò su la canottiera e, dopo aver premuto sul capezzolo destro, aprì un piccolo sportellino sotto il costato, in corrispondenza di una lunga cicatrice, dietro il quale si intravedeva un display ricco di numeri e indicatori. Col dito indice indicò lo schermo, finendo per sfiorarlo.
“Immortale forse no, ma se questo coso funziona come la pompetta che qualche anno fa mi hanno messo un po’ più in basso, tre o quattro mandati potrei f-f-f-f…”
Il Presidente si frizzò, e nel display sotto il costato comparve a tutto schermo un triangolo rosso con punto esclamativo. Immediatamente comparve dietro di lui un tizio in completo nero e occhiali scuri, gli afferrerò le grandi orecchie e le girò entrambe in senso antiorario. Sul display sparì il triangolo e comparve la sigla restart. Il presidente parve rianimarsi, e dopo qualche secondo esclamò: “Cribbio! Avevo detto di disattivare il touch screen!”