Tirare a campare.

Non bisogna essere fini analisti politici per capire che Letta Nipote e Napolitano tireranno a campare finché morte non li separi… dal resto del paese. Napolitano per sopraggiunti limiti biologici, anche se pare determinato a superare i 100, bontà sua. Letta per sopraggiunti limiti di sopportazione da parte di Renzi, che alla fine ne avrà le scatole piene e scalpitante farà di tutto per mettere da parte il nipote di suo zio.
Oppure, semplicemente, sarà il paese a non poterne più del nulla continuo, della inarrestabile erosione di potere d’acquisto, posti di lavoro, patrimoni, risparmi, fagati e pancreas.
Letta venderà cara la pelle, non c’è dubbio, supportato com’è da quei poteri forti/smorti che l’hanno messo a dirigere la liquidazione del nostro sistema paese. D’altra parte cosa vi sareste aspettati dall’autore di “Morire per Maastricht”?
Letta è la versione ball-less di Monti. Come il bocconiano, Letta prende ordini da Troika, BCE, Merkel e compagnia cantante, ma senza rischiare lo scontro sociale con riforme-disastro in stile Fornero. Letta, diciamo, lavoricchia. Cerca di garantire, parole sue, la stabilità. E quando dice “stabilità” lo fa in tono enfatico, disegnando con la bocca una esse maiuscola.
Ma l’unica stabilità che riesce a garantire, per ora, è quella del suo culo sulla poltrona di presidente del consiglio.
Il fatto è che, come a scuola, c’è più gusto a sfilare la sedia da sotto il deretano del secchione della classe. E Renzi, B., Grillo, L’italia intera (e me stesso, se potessi), fanno a gara a chi riesce per primo nell’ilare gesto.

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