John Higgs, Complotto! Caos, magia e musica house

Il cinque gennaio scorso ricevo questa email da parte di Amazon: “Ciao tommaso*, Sulla base della tua attività recente, pensiamo che questo ti possa interessare”, e a seguire il link relativo al libro Complotto! Caos, magia e musica house, di John Higgs. Non ho la più pallida idea a cosa si riferisse l’algoritmo di Amazon riguardo alla mia “attività recente”. Forse al noir di Avoledo? O al Kafka sulla spiaggia di Murakami Haruki? O al saggio sugli alieni di Jim Al-Khalili, che però avevo letto qualche mese prima? Misteri delle intelligenze artificiali
Ad ogni modo, incuriosito dalla copertina, da titolo e sottotitolo, e dalla sinossi riportata su Amazon, decido di finalizzare l’acquisto.
Nonostante possa definirmi uno scettico incallito, sono sempre stato attratto dai libri che trattano tematiche a carattere esoterico, specie se inerenti società segrete, psichedelia, culti apocrifi, complottismo o quant’altro. Teoremi che solitamente smonto con una certa facilità, ma che riescono comunque ad attirare la mia attenzione. Nel saggio “anarchico” di John Higgs si trova un po’ di tutto, e il tutto ruota attorno un particolare evento messo in scena nel 1994: il rogo volontario di un milione di sterline (qui il video) da parte di Jimmy Cauty e Bill Drummond, componenti del duo house KFL, tra i più celebri nei primi anni 90… e che io non ricordo assolutamente, nonostante in quegli anni seguissi la musica pop in generale, e non disdegnassi quella house in particolare. Vabbé…
JOHN HIGGS, COMPLOTTO! CAOS, MAGIA E MUSICA HOUSEIntorno all’evento di cui sopra, Higgs tesse una ricca trama di rimandi e rifermenti culturali che in teoria dovrebbe spiegare le motivazioni che hanno portato i KLF ad incendiare quasi tutti i soldi da loro fin li guadagnati. Un gesto mai realmente chiarito dai protagonisti, e per il quale l’autore del libro arriva a ipotizzare due significati alternativi. Senza voler spoilerare troppo, posso dire che il primo significato è a carattere metafisico, il secondo assolutamente concreto.
Riguardo i summenzionati riferimenti culturali, si passa dal Discordianesimo alle teorie sul numero 23, dai riti pagani alla Trilogia degli Illuminati, dalla magia di Michael Moore (si, quello di Watchmen) all’interpretazione esoterica delle copertine degli album musicali. Un calderone vagamente ipertestuale fatto di collegamenti a volte fin troppo stiracchiati.
Nonostante questo si tratta di una lettura assolutamente godibile, divertente, a tratti perfino comica, agevolata dallo spumeggiante stile narrativo di John Higgs. Consigliatissimo.

*Il mio nome viene scritto così da Amazon, coll’iniziale minuscola.

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