Ottimo, sorprendete romanzo d’esordio questo Febbre, della giovane scrittrice cinoamericana Ling Ma.
Scritto prima della pandemia da corona virus, Febbre descrive un mondo pre e post apocalittico molto simile a quello che abbiamo tristemente imparato a conoscere.
Una pandemia generata da una febbre cinese – la “Febbre di Shen”, di probabile origine fungina – trasforma gli infetti in zombie. Non si tratta tuttavia degli Walking Dead cannibali ai quali cinema, tv, fumetti e best seller assortiti ci hanno abituato. Gli zombi immaginati da Ling Ma sono persone che, una volta contratta la malattia, iniziano a manifestare sintomi simili all’Alzheimer, fino a sprofondare progressivamente in una sorta di stato ipnotico in cui ripetono all’infinito alcuni gesti tipici della loro quotidianità (preparare la cena e apparecchiare la tavola, ad esempio), finché il loro corpo si consuma definitivamente e smette di “funzionare”.
Nuovo racconto completo
Disponibile QUI il racconto completo Siete Stati Voi, già comparso su Facebook
Lawrence Wright, Pandemia
Cosa poteva leggere un appassionato di fantascienza distopica e apocalittica durante il lockdown decretato la scorsa primavera? Un romanzo che si intitola, appunto, Pandemia, scritto poco prima dell’avvento del SARS-COV-2 da Lawrence Wight, autore statunitense già Premio Pulitzer.
Il romanzo anticipa in maniera dettagliata praticamente tutto quello a cui siamo andati in contro, e che continuiamo a vivere ancora oggi. Dal distanziamento sociale, all’uso delle mascherine, dalla carenza di posti nelle terapie intensive alle politiche di lockdown. Poi però nel romanzo le cose peggiorano, e di brutto, a causa degli elevati tassi di mortalità e contagiosità del virus immaginato da Wight. Non solo: a un certo punto anche le grandi potenze mondiali, colla situazione totalmente fuori controllo, iniziano a guardarsi in cagnesco, e ad abbaiare…
Il protagonista è il Dottor Henry Parsons, epidemiologo di fama mondiale, il cui handicap fisico non gli ha impedito di costruirsi una carriera prestigiosa e mettere su una tipica e stereotipata famiglia americana, con figlia teenager ribelle e fratellino rompiscatole. E sono proprio le vicende della famiglia, rimasta negli Stati Uniti, a fare da contraltare alla missione impossibile che il Dottor Parsons dovrà affrontare in giro per il mondo: trovare l’origine del virus e, cercare una possibile cura ed evitare che politici e governanti mandino tutto a putt ramengo. Continua a leggere
John Higgs, Complotto! Caos, magia e musica house
Il cinque gennaio scorso ricevo questa email da parte di Amazon: “Ciao tommaso*, Sulla base della tua attività recente, pensiamo che questo ti possa interessare”, e a seguire il link relativo al libro Complotto! Caos, magia e musica house, di John Higgs. Non ho la più pallida idea a cosa si riferisse l’algoritmo di Amazon riguardo alla mia “attività recente”. Forse al noir di Avoledo? O al Kafka sulla spiaggia di Murakami Haruki? O al saggio sugli alieni di Jim Al-Khalili, che però avevo letto qualche mese prima? Misteri delle intelligenze artificiali…
Ad ogni modo, incuriosito dalla copertina, da titolo e sottotitolo, e dalla sinossi riportata su Amazon, decido di finalizzare l’acquisto.
Nonostante possa definirmi uno scettico incallito, sono sempre stato attratto dai libri che trattano tematiche a carattere esoterico, specie se inerenti società segrete, psichedelia, culti apocrifi, complottismo o quant’altro. Teoremi che solitamente smonto con una certa facilità, ma che riescono comunque ad attirare la mia attenzione. Continua a leggere
Tullio Avoledo, Nero come la notte
Nel recensire il romanzo Nero come la notte, di Tullio Avoledo, in tanti hanno sottolineato come l’ultima fatica dello scrittore pordenonese rappresenti il suo esordio nel genere Noir, con conseguente e momentaneo accantonamento di quello fantascientifico. Ora, a parte il fatto che alcune lievi sfumature SF si colgono anche in questo romanzo – l’ambientazione e alcuni personaggi sono gli stessi della maggior parte dei suoi lavori precedenti – andrebbe detto che in realtà Avoledo aveva già fatto irruzione nel genere Noir con L’ultimo giorno felice, scritto nel 2008. Sempre che nel genere Noir non sia indispensabile la presenza di un protagonista appartenente, in un modo o nell’altro, alle forze di polizia. Fatta questa NON doverosa precisazione, posso dire che Nero come la notte è apparso ai miei occhi come un romanzo interlocutorio, di quelli che Avoledo scrive per riempire gli spazi tra un capolavoro e l’altro. Insomma, un parente stretto del già citato L’ultimo giorno felice (noir), Furland® (satira), Tre sono le cose misteriose (dramma politico), Un buon posto per morire (azione, scritto con Davide Dileo), e i romanzi della Metro 2033 Universe (fantazombeschi). Continua a leggere
Ho pubblicato un nuovo racconto completo, dal titolo (decisamente attuale) Contagiato. Il racconto è disponibile a questo Link
Murakami Haruki, Kafka sulla spiaggia
Sono mesi che non riesco più a scrivere recensioni, articoli o semplici testi che siano più lunghi di un post su Facebook o una storia su Instagram. Colpa dello stato d’animo conseguente all’emergenza coronavirus e al relativo lock down? Forse. Oppure mi trovo in una fase della mia vita in cui ho perso lo slancio creativo, e per me scrivere è diventato faticoso. Tutto questo preambolo serve per giustificare la brevità – o la superficialità – di questa recensione. Non che io sia mai stato un grafomane, ma Kakfka sulla spiaggia, del celebre scrittore giapponese Murakami Haruki, meriterebbe una lunga e esaustiva disanima critica, mentre io mi limiterò a raccontarvi le mie impressioni a freddo, visto che il romanzo ho finito di leggerlo ormai un paio di mesi fa.
Seconda opera di Murakami da me affrontata, dopo 1Q84, Kafka sulla spiaggia è un romanzo caleidoscopico, nel quale si intrecciano miti, situazioni e fatti appartenenti alla contemporaneità, alla mitologia giapponese egli archetipi culturali occidentali. Continua a leggere
Jim Al-Khalili, Alieni: C’è qualcuno là fuori?
Interessante raccolta di saggi presentata dallo scienziato, divulgatore scientifico e romanziere Jim Al-Khalili. Dico subito che si tratta di testi relativamente semplici, alla portata di chiunque, anche se in un paio di capitoli il livello di complessità sale leggermente. Si parla di alieni, o comunque di vita extraterrestre, e lo si fa dando la parola a una ventina di specialisti diversi, tra i quali qualche italiano. Il bello di questa raccolta è che finalmente si esplorano argomenti quasi mai trattati da altre pubblicazioni di questo tipo. Particolarmente interessante, da questo punto di vista, il capitolo intitolato Alieni sulla Terra: cosa può dirci il polpo sulla coscienza. Attenzione: quanto esposto in questo capitolo non c’entra nulla con quelle buffe teorie secondo le quali i cefalopodi potrebbero essere frutto di esperimenti di ibridazione con DNA alieno. Tutt’altro: si vuole dimostrare, con un esempio di facile comprensione, quanto possa essere diversa dalla nostra l’intelligenza da quella di eventuali forme di vita aliene, intelligenza che troppo spesso cinema e letteratura descrivono in chiave antropocentrica. A proposito di cinema e letteratura, non manca una critica all’immaginario fantascientifico, spesso vittima dell’antropocentrismo di cui sopra, per finire poi nell’analizzare i casi più celebri, e sospetti, riguardanti incontri ravvicinati dal primo a quarto tipo. Continua a leggere
Ian McEwan, Macchine come me
Hai voglia a dire che Macchine come me di Ian McEwan non è fantascienza. Lo è eccome! Come definire diversamente un romanzo sapientemente ambientato in un universo ucronico e che annovera tra i protagonisti un androide?
Eppure, a partire dall’autore stesso, la definizione di romanzo fantascientifico non è stata quasi mai utilizzata per indicare il genere letterario nel quale può essere annoverata quest’opera. Solito atteggiamento snob nei confronti di un genere popolare, o esigenze commerciali da salvaguardare? Direi entrambi…
Ci troviamo in una realtà alternativa, il cui POV (point of divergence) parte dalla scelta fatta dal genio matematico e padre dell’informatica Alan Turing (quello di Enigma, per intenderci) di accettare la pena detentiva, comminatagli a causa di una condanna per omosessualità, anziché sottoporsi alla castrazione chimica, sopravvivendo così a quella depressione che nel nostro continuum pose fine alla sua esistenza a soli 41 anni. Grazie al lavoro del Turing “sopravvissuto” il progresso tecnologico ha subito un’incredibile accelerazione, tanto che nel 1982 ucronico immaginato da McEwan sono già disponibili le tecnologie che nel nostro presente verranno introdotte molto più tardi: internet e i social network, telefoni cellulari, autoveicoli a propulsione elettrica e quant’altro. Ma le differenze non si limitano soltanto alla tecnologia: missili di fabbricazione francese forniti al governo argentino e dotati di intelligenza artificiale hanno disintegrato la flotta britannica salpata per le Isole Falkland, determinando la vittoria dell’Argentina nella breve guerra contro il Regno Unito. Il premier Margaret Tatcher si trova così in enorme difficoltà, incalzata peraltro da una situazione economica e sociale precaria, con frequenti disordini di piazza e la disoccupazione arrivata livelli incontrollabili. Nel mentre i Beatles, nuovamente riuniti a dieci anni dallo scioglimento, riprendono a mietere successi; il laburista anti europeista Tony Benn si candida a sostituire la Lady di Ferro; negli USA Jimmy Carter sconfigge Ronald Reagan. Continua a leggere
Emilio Lussu, Marcia su Roma e dintorni
Tanto per buttarla subito in politica, ho immaginato Emilio Lussu (scrittore e politico sardo, mio conterraneo, eroe di guerra e fondatore del Partito Sardo d’Azione) rivoltarsi nella tomba dopo che nella mia Regione il partito da lui fondato ha preso la strada che tutti sappiamo. Questa mia affermazione ritengo sia del tutto inattaccabile, in qualsiasi modo uno possa pensarla.
Scritto ormai quasi novant’anni fa, poco dopo l’instaurarsi della dittatura fascista e a seguito della rocambolesca fuga dal carcere di Lipari, dove Lussu venne confinato dal regime, Marcia su Roma e dintorni racconta con un linguaggio semplice, diretto e ironico, l’ascesa per nulla inarrestabile di Benito Mussolini. Si, avete letto bene: “per nulla inarrestabile”, e se avrete la bontà di leggere questo libro, che mi auguro nel frattempo non sia sparito dalle antologie scolastiche (ma credo di si, visto l’andazzo), capirete a cosa mi riferisco. Continua a leggere