Il Funerale

stella cadenteIl corteo funebre si dipanò per le vie del villaggio, con al seguito i pochi coloni rimasti. Un misero assembramento di vecchi testardi, accompagnati dai propri figli e con i nipoti condotti per mano.
Era giunto il momento di salutarne un altro. In quell’anno la comunità registrò una manciata di dipartite e, fortunatamente, qualche nuova nascita. La situazione era stabile. Le provviste erano sufficienti, e le colture sembravano reggere alle avversità.
Avevano bisogno d’aiuto, di un sostegno. Ma la terra d’origine aveva perso interesse nei loro confronti, e quei pochi coloni dovevano fare affidamento esclusivamente sulle loro forze. Ce la mettevano davvero tutta, ed era già un miracolo se una terza generazione era riuscita a vedere la luce tra quelle lande desolate.
Primo, di nome e di fatto, in quanto primo a posare piede da quelle parti, aveva scelto di andarsene da sveglio. Il male era giunto ormai a uno stadio terminale, gli mancava qualche settimana da vivere, forse qualche giorno, ma non voleva starsene fermo ad aspettare la morte. Le sarebbe andato incontro. I medicinali facevano il loro dovere. Non sentiva dolore. La sua mente era lucida.
Si fece rinchiudere dentro un sarcofago con oblò. Voleva assistere alla sua dipartita. Voleva guardare la morte in faccia, affrontare le fiamme senza paura. Voleva ritornare cenere. Voleva tornare a casa.
Imbarcarono il feretro nel vascello, e lui li vide piangere e salutarlo, in quel funerale senza religione e senza Dio.
La bara penetrò l’orbita terrestre pochi giorni dopo. Venne ridestato dal sonno indotto artificialmente. Vide il mare, le nuvole e la terra ferma. La temperatura salì vertiginosamente, ma non poteva sentire dolore. Mancò l’aria, le lacrime evaporarono e l’ultima cosa che vide fu la luce intensa delle fiamme. In quella discesa luminosa divenne cenere, e come cenere tornò a casa.

Il bambino vide la stella cadente attraversare il cielo, illuminandolo. Espresse un desiderio. Sarebbe voluto diventare un’astronauta. Volare nello spazio fin sulla Luna.
Lì avrebbe trovato qualcuno ad aspettarlo.

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